sabato 18 luglio 2015

Vi racconto una storia: Un amore mai finito - Luciana Duca (Parte 2)


CONCORSO VI RACCONTO UNA STORIA
AUTORE/AUTRICE: L. DUCA
TITOLO: UN AMORE MAI FINITO

Una mattina Eveline si alzò, come tutte le altre mattine, più triste che mai, andò diretta dalla
sua mamma e le chiese il favore di poter far venire Christian ad abitare sopra casa loro, perché
la sua famiglia aveva un altro grande appartamento sopra la loro casa. Giù vivevano loro
mentre su era disabitato, allora si diresse verso la mamma, e subito dopo il padre le venne
incontrò chiedendole il perché Christian non stesse più vedendo, se fosse successo qualcosa
alla loro storia. Eveline sorrise e disse: “Padre, cosa potrebbe mai capitare a noi? Lo sai bene
quanto ci amiamo, lo sai vero? il padre sorridendole anche lui con estrema calma e pazienza le
disse di saperlo per quanto troppo tempo aveva penato per loro, ma si accorse che la propria
figlia in quel momento stava soffrendo terribilmente. Eveline non voleva più parlarne, si sentì
imbarazzata per quello che stava succedendo, ma se non l’avesse detto in quell’ istante non
l’avrebbe mai più rivisto. “ Papà, devo dirti una cosa. Non ha più un lavoro, non può riparare la
sua macchina perché la mancanza di denaro non può permettere questo, tu sai bene cosa vuol
dire rimanere soli senza che nessuno ti aiuti, senza nessun riparo e senza il mio amore” il padre
aveva già capito tutto, infatti voleva parlare con lei proprio per questo motivo, non c’era
bisogno che glielo dicesse, perché era proprio il padre che lo volle ospitare a casa loro. Tutto
stava andando bene, ogni mattina lui si alzava andando da lei portandole la colazione con una
rosa e dopo andava ad aiutare Salvador nella loro campagna, lei invece andava a scuola e
quando ritornava sapeva di trovare lui in quella casa, quindi si sentì amata e protetta in tutti i
sensi, ma soprattutto si sentiva più vicina che mai, come avrebbe voluto sempre stare Eveline.
Ma forse quella armonia che aspirava il loro amore non avrebbe mai permesso loro di
rimanere cosi gioiosi per sempre. Una chiamata aveva bloccato tutto quanto, forse da una
parte era un bene ma dall’altra è stata la condanna più atroce che avrebbe concluso la storia.
La partenza di Christian per Roma era vicina, lo zio aveva chiamato per dire di andare a
lavorare fuori perché cosi non avrebbe mai potuto dare ad Eveline un futuro migliore e quante
volte anche Eveline si è sentita dire che lui doveva partire per avere una vita migliore,ma lei
cosa se ne importava di questo, sapeva bene che il loro amore sarebbe bastato, ma le
malelingue hanno sempre contribuito alla loro rovina. Era il momento di andare via da quel
paese, da quella casa, da lei … Eveline non voleva che partisse, pianse e pianse ma niente era
cambiato, allora si convinse che doveva farlo almeno per lui, per la sua dignità per il proprio
uomo. Dal momento del distacco si lasciarono con le loro dolci e fragile parole, tutto quello che
gli restava era questo, con una lacrima ai loro occhi, e una lettera che lui le scrisse prima di
partire, diceva proprio cosi: “ Amore mio, quando leggerai queste parole io non ci sarò ma
ricordati che ti amo e sei sempre nei miei pensieri , tu sei la mia vita e lo sai te lo detto sempre io
faccio tutto per te ti amo e ti amerò per sempre perché sono innamorato di te e son troppo legato
a te, io per te darei la vita, amore mio ricordati di essere sempre onestà e la vita ti sorriderà.
Purtroppo non ho più tempo devo andare, queste parole sono state scritte alle 15:10, quindi ora
vado TI AMO TANTO e stai tranquilla che tornerò da te.
Il tuo Amore Christian.




Da allora aveva capito cosa fosse la vera sofferenza e il vero amore. I giorni passavano, ma
passavano così come stava passando la propria vita, piena di angoscia e il tempo che non
passava mai, Eveline non vedeva l’ora che il giorno arrivasse per poterlo abbracciare e
stringerlo per non lasciarlo mai e cosi fu, lo rivide dopo erano passati due mesi, così poco ma
per lei erano passati anni ed anni. I giorni passati insieme correvano velocemente, tutto ciò
che era bello e immenso andò via come in un lampo. Christian doveva di nuovo ripartire, quel
maledetto giorno fu la loro rovina, lei aveva paura che andando cosi lontano per molto tempo
il loro amore poteva con il tempo sgretolarsi, e cosi fu. Quando lui andò via lei si sentì un gran
vuoto nonostante l’amore per lui, e quel vuoto fu colmato da un altro uomo. Eveline si stava
auto convincendo che oramai non provava niente per Christian, cosi immatura, cosi bambina,
si era affezionata a questo uomo ma era solo una semplice infatuazione, che lei immaginava
come un grande amore per codesto uomo, i genitori di lei avevano capito che non provava
niente per Christian e che si era innamorata di un altro uomo. Sua madre arrabbiata
costringeva la figlia a tornare con Christian perché sapeva di quanto lui fosse bravo e quanto
lui potesse amare solo lei. La gente ne parlava, spettegolava per questa storia e i genitori di
Eveline stavano perdendo la reputazione. Christian prese il primo treno e scese per lei, per
dirle quanto l’amasse e che nel suo cuore esisteva solo lei, nonostante sapesse che Eveline
l’aveva tradito, lui andò da lei piangendo, implorando il suo amore ma niente le fece cambiare
idea. Il padre disse di lasciar perdere perché era solo una ragazza che ancora non aveva capito
cosa voleva realmente, ma Christian non le diede tregua, andando in ginocchio davanti ai piedi
di lei le portò tutte le rose che questo mondo poteva permettersene, Eveline costretta dalla
madre tornò con lui, lo sbaglio più grande che avrebbe potuto fare, lei non sentiva niente per
lui. Ma quella ragazza come avrebbe fatto a rimanere con lui, se non l’amava? Infatti lo lasciò
di nuovo. Eveline voleva lasciare il passato dietro alle sue spalle, la depressione di sua madre, i
problemi in casa e Christian. Ma tutto questo fu un errore perché non è cosi che si vuole
davvero, lasciando il passato. Christian amava lei più della sua vita, le andò sempre dietro
regalandole il mondo intero, ma lei non riusciva più a sentire niente, quella lontananza è stato
l’inizio della rottura della loro storia d’amore. Lui smise di cercarla si allontanò il più
possibile da lei, ma il 18° compleanno di Eveline era vicino, si presentò lui , con il suo ultimo
mazzo di 18 rose, Eveline rimase sbalordita del suo affetto, nonostante lei l’avesse fatto
soffrire molte volte. Fu cosi che quel mazzo aveva fatto capire a Eveline quello che realmente
provava e che da un po’ di tempo aveva già capito, ma lo stava solo nascondendo a lei stessa.
Lasciò tutto, tutto quello che aveva, quel ragazzo di cui si era infatuata, lasciò i suoi anni da
bambina e cominciò a riflettere sulla vera vita, cosa lei volesse. Amava Christian, ma forse era
troppo tardi per dimostrargli il suo amore. Lui andò via da lei perché sapeva benissimo che
niente era più come prima e che lei non si sarebbe mai proclamata a lui, aveva già da molto
combattuto e questa volta aveva deciso di cambiare davvero pagina. Quei giorni passavano
velocemente e lei continuava a sentire tutti i sensi di rimorsi che le erano rimasti, non le era
che rimasto dolore e angoscia ma un giorno il destino li avrebbe fatti riunire ma troppo poco
tempo le avevano concesso, il tempo che poteva straziare ancora una volta il suo cuore debole.
Eveline aveva insistito a poter provare un’altra volta, lei sarebbe cambiata, tutte quelle volte
che avevano un rapporto lei si preoccupò pensando che adesso sarebbe stato lui a vendicarsi e
a usarla costantemente. “Christian, io voglio sapere cosa tu provi davvero se mi stai solo usando
dimmelo adesso perché io non sono la tua bambola nonostante io ti ama davvero, ti prego non
rovinare tutto ora…” lui rispose “ Eveline, io voglio provare con te davvero questa volta, puoi
fidarti di me e lo sai quanto io tenga a te” il suo comportamento era alquanto strano ma lei
presa dall’amore e da quelle parole che aspettava da tempo non dubitò di lui. Quella settimana
il rapporto che stavano avendo era diverso da quello che era, ogni momento lei diceva di
amarlo e non si stancava di dirlo, lo guardava dritto negli occhi questa volta perché questa
volta lo sentiva davvero, lui le diceva solamente che le voleva bene, Eveline non si preoccupò
di questo perché con il tempo l’avrebbe amata come la prima volta. Adesso erano li insieme
ad uscire di nuovo, andavano nei bar, locali al mare e tutto sembrò perfetto, lei era davvero
felice come non lo era mai stata da tempo, sentiva di nuovo quella sensazione di amore come
la prima volta che si sono conosciuti e se la ricordò per davvero, tutto ciò era un sogno,
finalmente era felice, a volte cominciava a tremare di paura perché lei era fatta per soffrire e
questo la insospettiva, aveva paura che la troppa felicità in quei momenti poteva durare solo
per poco che non era che un’ illusione; e la sorte aveva deciso questo per lei, la sorte la stava
punendo e lei era pronta a scontare i suoi errori … L’ultimo suo ricordo le ultime sue parole se
le ricordò a vita, il ventidue Giugno quella notte era stata l’ultima per lei. Seduti nel bar a bere
qualcosa, lei gli disse cosi felice ed emozionata “ Ti Amo” lui rispose con questo “Oh si basta,
non ripetermelo sempre che cosi mi stanca” da quelle parole i suoi occhi erano diventati lucidi e
vuoti, aveva capito che lui non provava niente e non valeva la pena restare con lui come se lo
stesse obbligando, e lei questo non lo voleva perché il sentimento doveva uscire libero dal suo
cuore. Da quel giorno si diviserò di nuovo, ogni giorno Eveline si ripeteva che forse era stato
meglio continuare a far finta che lui non l’amasse e a rimanere cosi, almeno lo avrebbe tenuto
vicino ma cosa ne avrebbe ottenuto da questo? L’amore lo provò solo con lui e con lui se ne era
andato, non poteva più provare niente per nessuno si sentì già sepolta viva. Era inutile lottare
fino all’ultimo respiro, non lottava perché sapeva che non aveva niente da raggiungere e ormai
aveva perduto tutto quello che più contava. Lei lo aveva amato con tutta l’anima, ci ha provato
davvero a toglierselo dalla mente, pensava che con il tempo l’avrebbe dimenticato ma sentiva
che ogni giorno di più l’amava. Ogni loro sguardo terminò in uno scontro e lei iniziò a pensare
che si era sbagliata, ogni volta che discuteva con lui soffriva, soffriva moltissimo e questo
dolore le restò nella mente per dei giorni. Invece di dimenticarlo pensava a un modo per
potersi avvicinarsi a lui. Ogni notte quegli incubi, quei rimorsi perseguitavano Eveline come se
non avesse più scampo da Christian, allora decise di incominciare a bere per dimenticare ma
quei sorsi erano la sua condanna a morte perché non avrebbero fatto che aumentare di più i
suoi ricordi. Una notte tornò davvero ubriaca e decise di chiamarlo con l’anonimo, era tardi
forse le tre e mezza ma non se ne poteva importare dell’orario lei avrebbe voluto sentire la sua
voce e chiederli perdono e qualcosa altro, Christian rispose e disse “ Pronto, chi è?” in quel
momento Eveline aveva un senso di vuoto, il suo cuore in quel momento rispose “Christian,
sono io, perdonami amore mio ti prego io non ce la faccio più a vivere in questo tormento, vorrei
solo che tu mi perdonassi, voglio sapere una cosa sola, ti prego non riattaccare, hai letto quella
lettera?” ebbene quella lettera che lei aveva scritto per lui giorni prima fu l’ultima e diceva
proprio cosi: “ Se sono ancora qui a scriverti sai esattamente il perché, sai esattamente ciò che
voglio e voluto, spero che adesso tu stia bene, sarei felice di rivederti sorridere un giorno e di
riavere la fiducia negli altri che io non potrei più darti solo perché tu non ci riusciresti, capisco il
tuo dolore, il dolore che ti ho causato non potrai mai dimenticarlo.




Ma io ogni giorno, me ne
pento con tutta l’anima soffrire giorno dopo giorno, per riuscire a ispirare le mie colpe e non c’è
altro luogo più tomentoso del mio animo. Preferirei essere morta che vivere questo tormento,
questa è la mia pena, il rimorso, un rimpianto che hanno bisogno di pace e di tempo per guarire.
Questo dolore è cosi grande, più del tuo, perché né le grida, né i miei dolori ti hanno fatto
cambiare idea. Non ho mai smesso di amarti in questi anni e l’amore che ti offro possa curare le
tue ferite. Nonostante tutto il mio dolore sento che i miei giorni passati accanto a te sono stati i
più felici della mia vita, ma adesso sono dei ricordi che continuano a tormentarmi l’anima.
Ormai è tardi e non posso far niente, è passato troppo tempo … ci siamo fatti tanto male a
vicenda ed è assurdo ricordare un amore che se ne è andato. Il tempo ha dimostrato tutt’altro, il
tempo avrà cancellato ma non il mio cuore. Sento che questo peso che porto dentro mi
perseguiterà per tutta la vita ma prima di strappare questa lettera in mille pezzi come il mio
cuore ti voglio chiedere solo un’ ultima cosa. Perdono per ciò che ho creato fra noi ,perdonami in
questa vita, perdonami chiedo solo questo perché non vorrei andarmene con il tormento che ho
dentro di me, dimentica il tuo orgoglio e quello che la vita ci ha recato, il danno che ci siamo
recati l’un l’altro. Non potremmo durare molti anni in questo mondo ma possiamo goderci il
tempo che ci resta, parlami e per una volta fallo con il cuore adesso, non dimentico, e ancor meno
non dimentico il tuo rifiuto cosa altro posso fare di chiederti perdono e forse allora potrei
respirare,il mio cuore non credo nessuno mai occuperà perché sei stato tu l’uomo che ho amato
di più, tranquillo non sto chiedendo di tornarci ma solo di perdonarmi, se hai letto questa lettera
con il cuore solo allora potresti capire. Io ti aspetto a casa quando vuoi anche fuori, ma spero che
capirai ciò che voglio non di ritornare perché so già la tua storia ma di venire e dirmi che mi hai
perdonata, una tua scelta, Ti aspetto Christian.” lui le rispose al telefono dicendo che non aveva
letto niente e che la sua ragazza gli aveva strappato dalle sue stesse mani quella lettera, basta
era finita, lui non voleva saperne di leggere quella lettera, che Eveline avrebbe tanto dato la
sua vita per farli capire quelle parole dettate con il cuore. Da quel momento lei rimase ferma a
guardare ciò che il destino le aveva tolto e quello che aveva guadagnato, si rifiutava di
perdonare se stessa e di conseguenza si rifiutò Dio in quel momento di perdonarla figuriamoci
se Christian un giorno l’avrebbe mai perdonata. Niente aveva più senso per lei aveva voglia
solo di morire, anzi la morte poteva essere per lei un sollievo, lei doveva sopportare, doveva
vivere quella punizione in vita tanto da soffrire dolorosamente come aveva fatto penare le
sofferenze alla persona che lei aveva amato. Non voleva più saperne niente della sua esistenza,
l’unica cosa che l’avrebbe resa felice e in pace con se stessa era il suo perdono, un perdono che
lei ha aspettato ma che non arrivò mai, cosi neanche la vita non ne era più consapevole di lei e
della sua tormentata anima, è stata cosi ingiusta la vita con lei è adesso se la sta portando via
lentamente. Tutto questo fa capire quanto l’essere umano sbagli ogni giorno e che quello
sbaglio potrebbe essere la propria condanna, l’unica cura del rimorso non è il pentimento ma
bensì la redenzione. Il loro amore è una storia cui niente mai potrà porre fine se non la morte
cosciente delle loro sorti.




PER VOTARE IL RACCONTO, OCCORRE METTERE MI PIACE ALLA RELATIVA FOTO, NEGLI ALBUM DELLE PAGINE FACEBOOK DI "SMARTLIFE" E  "L'AMORE PER I LIBRI". OGNI UTENTE PUO' INSERIRE FINO A DUE VOTI (SI RICORDA CHE VERRANNO CONSIDERATE SOLO LE PREFERENZE DEGLI ISCRITTI ALLE PAGINE).

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